L'AEROCLUB D'ITALIA

L'AERO CLUB D'ITALIA

L'Aero Club d'Italia (AeCI), Ente di diritto pubblico, con sede legale in Roma, sottoposto alla vigilanza del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, del Ministero della Difesa, del Ministero dell'Economia e delle Finanze, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Ministero dell'Interno, riunisce in organismo federativo nazionale Associazioni ed Enti italiani che si interessano allo sviluppo dell'Aviazione nei suoi aspetti didattici, sportivi, turistico-promozionali, culturali, di utilità sociale e civile e attività collegate. Tra i molteplici scopi dell'AeCI i più rilevanti sono la promozione e la formazione della cultura aeronautica, lo sviluppo del turismo e dello sport aereo, l'organizzazione ed il controllo di tutte le manifestazioni aeronautiche che si svolgono sul territorio italiano, l'istituzione ed il controllo di scuole civili di pilotaggio e di addestramento al volo, l'immatricolazione degli ultraleggeri e la formazione dei loro piloti.

Nel marzo del 1904 nacque a Milano la Società Aeronautica Italiana (S.A.I.). L'idea era di propagandare e di muovere l'interesse degli Italiani nella direzione di quella che oggi definiremo una nuova tecnologia e che allora andava romanticamente sotto il nome di nuova conquista del progresso e dell'ingegno.
Questa data resta importante anche per ciò che successe l'anno seguente (Parigi, 12 ottobre 1905), ossia - è il caso di dirlo, sulle ali dell'entusiasmo - la costituzione di una nuova sigla, la Federazione Aeronautica Internazionale (F.A.I.), che riuniva un consorzio di altri sei Paesi oltre l'Italia: il Belgio, la Francia, la Germania, la Spagna, la Svizzera e gli USA. Un evento questo che era stato determinato grazie alla lungimiranza di alcuni amatori, come il conte Henri de la Vaulx (Vice Presidente dell'Aero Club di Francia), il Magg. Moedebeck (della Lega Aeronavale Tedesca) e Monsieur Fernand Jacob (Presidente dell'Aero Club del Belgio), i quali decisero - considerando il versante sportivo di questa nuova attività di volo - di sottoporre un loro progetto di regolamentazione al Congresso Olimpico di Bruxelles, che caldamente lo accolse con la seguente motivazione: "Questo Congresso, riconoscendo l'importanza particolare dell'Aeronautica, esprime il desiderio che in ogni Paese sia creata un'Associazione per regolamentare una simile attività di volo e che sia formata una Federazione Universale Aeronautica, la quale riunisca tutte le associazioni nazionali, per organizzare le diverse minifestazioni aeronautiche e per stabilire le modalità di divulgazione scientifica e sportiva dell'Aeronautica stessa".

Storia dell'AeCI

Ci vorrà ancora qualche anno per giungere alla sigla che tutti noi oggi conosciamo (l'Aero Club d'Italia, infatti, è stato eretto ad Ente Morale con regio decreto il 23 luglio 1926, n. 1452), ma una cosa è certa, ovvero che gli anni a seguire furono densi di iniziative di persone inebriate da questo mezzo di trasporto e decise a declamarne e divulgarne le lodi in ogni modo possibile. Si trattava di persone, com'è facile intuire, in possesso di un forte spirito "romantico" e soprattutto di notevoli mezzi, per lo più aristocratici dell'epoca. Così, ancora a Milano (1908), furono fondati la Società Italiana di Aviazione (S.I.A.) e a Roma (1907 - 1909) il Club Aviatori, fra i cui soci fondatori spiccavano i nomi dei principi Scipione Borghese, Filippo Doria, Ludovico Spada Potenziani e Giovanni Torlonia; del conte Enrico di San Martino e degli onorevoli Sidney Sonnino, Emilio Maraini e Gaetano Rossi.
In questo scenario molto dinamico, ma anche abbastanza caotico e ancora poco regolamentato, si decise di delegare a due enti preesistenti la cura delle competenze in materia di turismo e di motori aeronautici: la prima fu appannaggio del Touring Club d'Italia e la seconda ricadde sotto l'amministrazione dell'Automobile Club d'Italia.
L'epoca eroica del volo aeronautico stava così lentamente declinando per lasciare il suo posto alle regole ed al coordinamento fra regole e norme dei vari Paesi, cosa che rimaneva di competenza della F.A.I., come s'è visto. Si imponeva tuttavia la necessità di creare un Consiglio Generale della Società Aeronautica Italiana, cosa che avvenne a Roma e di cui fu inizialmente presidente proprio il principer Spada. Possiamo senz'altro considerare questo il primo ente nazionale superiore, tant'è vero che esso subito si attivò, in virtù del suo stesso statuto, per assegnare e/o confermare le competenze di cui si è accennato. Queste furono quindi così ripartite: alla S.A.I. furono attribuite le competenze in materia di palloni sferici e dirigibili, alla S.I.A. quelle in materia di turismo aereo ed all'Automobile Club d'Italia quelle relative ai motori aeronautici. Sia la S.A.I. che la S.I.A. potevano inoltre rilasciare brevetti internazionali di pilotaggio.

Nel 1909 continuarono a propagarsi le iniziative per la diffusione dela volo: a Torino sorse - con obiettivi più industriali che sportivi - la Società Aviazione Torino (S.A.T.), presieduta dall'On. Carlo Montù; a Napoli nacque il Circolo Aeronautico Napoletano e, nelle vicinanze di Padova, a Bovolenta, nella cosidetta zona "dei Patriarcati", venne inagurato, il 16 novembre, il primo aerodromo civile italiano, grazie alla passione e all'impegno di un altro grande pioniere del volo in Italia, il leggendario Leonino Da Zara.
Fu per merito dello stesso Da Zara che venne fondato anche l'Aero Club d'Italia. nella data che egli stesso riporta: "... le incertezze del tempo e dell'aerodromo (di Bovolenta, n.d.r.) continuamente vittima delle invasioni delle acque, mi permettevano di organizzare altre attività, quella ad esempio della costituzione dell'Aero Club d'Italia che mi ha dato l'onore di conoscere il Duca degli Abruzzi. Il principe glorioso mi ha voluto accogliere a Venezia, dove era stato destinato per il suo alto posto di comando, compiacendosi di accettare la Presidenza onoraria per l'Aero Club d'Italia, fondato a Padova il 18 febbraio 1910, il primo sorto da noi e di cui venivo nominato Presidente".

La data ufficiale della nascita dell'AeCI, tuttavia, è da traslare al 1911 (22 novembre), momento in cui esso fu ufficialmente fondato e quello di Da Zara divenne, com'era logico, l'Aero Club di Padova. La presidenza fu assunta dal principe Ludovico Potenziani, affiancato da un Consiglio costitutivo da delegati dei Ministeri della Guerra e della Marina e da rappresentanti delle varie associazioni preesistenti alla costituzione del nuovo ente.
L'Aero Club d'Italia unificò così l'esercizio del potere sportivo aeronautico nazionale (rilascio dei brevetti di pilotaggio, omologazione di gare e di record, emanazione di regolamenti sportivi, ecc.), divendendo conseguentemente il rappresentante ufficiale dell'Italia in ambito F.A.I.; si fece inoltre immediatamente promotore di diverse iniziative per la propaganda del volo e contribuì alla costituzione del Corpo di Volontari Aerostieri ed Aviatori di supporto alla difesa del paese.